Quel sorriso, cazzo che bello, il sorriso di chi ti sbeffeggiava sapendo che nessuno si sarebbe potuto opporre a quel destro, magico, unico, soffice, perfetto, quel piede poteva fare tutto quello che gli altri non potevano nemmeno sognare.
Ronaldo de Assis Moreira, semplicemente Dinho, Ronaldinho o anche Gaucho, per chi crede basta chiamarlo più facilmente DIO, non aveva 12 apostoli ma milioni di ammiratori che sbalorditi lo guardavano ogni volta incollava un pallone al piede o inventava numeri da circo a spasso per il campo, o con ferocia e cattiveria lo scaraventava in porta.
Quel volto lo conosciamo tutti, a mio avviso il giocatore più spettacolare e cinematografico della storia, sopra chiunque e con chiunque intendo anche quelle che sono considerate le divinità del pallone.
Un talento indescrivibile, negli anni al Barcellona era semplicemente inarrestabile, mandava fuori di giri chiunque senza spendere una goccia di sudore, ridendo e quasi ballando, l'incubo di ogni difensore di quegli anni.
Eccolo, estate 2008, San Siro ed il popolo Milanista sono pronti ad accogliere Ronaldinho, fuori forma e non più quello di pochi anni prima ma sempre Ronaldinho ed accanto a lui poteva collaborare il giocatore più forte al mondo e pallone d'oro Kakà oltre ad una giovane meteora del calcio mondiale Pato, nasce il Ka-Pa-Ro, il Meazza diventa un circo, il Milan ha in campo 3 giocolieri, Milan è spettacolo, Milano il palcoscenico.
Vestirà la maglia rossonera fino al Gennaio 2011 quando le condizioni non sono più sostenibili per darsi al campo, in poco tempo ha fatto innamorare tutti di lui e possiamo dire con certezza che rientra ampiamente nella Hall of Fame di sempre dell'AC Milan, grazie Gaucho per averci fatto brillare gli occhi e palpitare il cuore ad ogni tuo tocco, sempre esilarante, il N° 10 per eccellenza.
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