Smoking Bianco

Pubblicato il 6 agosto 2024 alle ore 16:07

Ricardo Izecson Dos Santos Leite, in arte Kakà.

Bisogna aggiungere qualcosa?

Quando si parla di Kakà si parla di eleganza, classe, purezza, qualità, educazione, potenza fisica, tutto, tutto quello che si può avere per far innamorare chiunque di lui e di ogni pallone che sfiora.

Quel giorno a La Malpensa sembrava un bambino, faccia da studente doc, candore totale nei lineamenti ed anche un pò confuso, poi si tolse l'abito, infilò gli scarpini ed apriti cielo, sotto i piedi aveva due motori, una progressione mai vista di quel genere, piede fatato che da super raffinato e vellutato capace di incollare il pallone a millimetri da lui diventava poi un'arma da guerra quando serviva scaraventare il pallone nella rete avversaria sporcandola e cambiando quasi sempre il risultato.

Esatto, cambiava il risultato, uno come lui cambia le carte in tavola, un brasiliano atipico se abbiamo l'immagine in testa dei brasiliani classici che finiscono 9 su 10 con donne dai facili costumi, ubriachi e molte volte anche sotto effetti stupefacenti, a lui non serviva nulla di tutto ciò perchè stupefacente già lo era e bastava vederlo per rimanere drogati della sua qualità.

Con la maglia rossonera, la famosissima "22", si proclama campione d'Italia nel 2003/4 per poi nel 2007 prendersi Champions League, pallone d'oro, Fifa Award, capocannoniere della champions e tutto quello che era in palio, quell'anno c'era solo lui per i campi d'Europa che sfrecciava ammucchiando risultati su risultati facendo esplodere tutti noi tifosi.

Dopo una parentesi al Real Madrid nell'estate del 2009, la quale lo vede calare nella resa torna al Milan e lo vede di nuovo protagonista ma l'età è avanzata e non arrivano traguardi, Kakà è stato semplicemente, in tutto, Perfetto!!!

 

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